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1) Dizion. 5° Ed. .
DACCAPO, che per lo più scrivesi disgiuntamente DA CAPO.
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DACCAPO, che per lo più scrivesi disgiuntamente DA CAPO.
Definiz: Avverb. Dalla, o Nella, parte superiore. –
Esempio: Fag. Pros. 269: Quando il fare ogni cosa arrovescio, il porre daccapo quel che dee porsi dappiede,... diventa regola comune.
Definiz: § I. Vale anche Di nuovo, Un'altra volta. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 293: Quando noi facciamo il peccato, noi crocifigiamo Cristo daccapo.
Definiz: § II. Parlandosi di scrittura, Daccapo, più che altro coi verbi Farsi daccapo, Tornare daccapo e simili, vale Da principio del verso, del paragrafo, e simili.
Definiz: § III. Esser daccapo, riferito più spesso a condizione, stato, atto, vale Essere a principio. –
Esempio: Fag. Rim. 6, 97: Ma i guai finiste, e io son daccapo ancora.
Definiz: § IV. Esser daccapo, dicesi allorchè, ragionando di checchessia, vogliamo indicare che siamo tutt'ora quasi all'oscuro della materia della quale si discorre; che ne abbiamo poche ed imperfette notizie. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 152: Con tutto che tanto si sia ragionato del taglio e suoi strumenti, e delle tempere e de' taglj e delle forze loro; fatevi conto, che egli è come se non se ne fosse detto nulla; talmentechè, in quanto all'intelligenza vera del come si faccia il taglio,... noi siamo daccapo affatto.... Anzi che noi siam meno e peggio che daccapo, perocchè ec.
Definiz: § V. Ed Esser daccapo, dicesi figuratam. e nel linguaggio familiare, per Ripetersi checchessia, o Ricominciar alcuno checchessia; e più spesso riferiscesi a cosa non buona, o spiacevole. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 338: E quando pretendessero ambedue D'attaccar voi, perchè da voi mia vita Alla lor crudeltà rapita fue; Sarem daccapo, giacchè avete trita A lei la falce, ed a lui posto il freno.